Intervista ad Achille Bellucci sulla nuova Presidenza nazionale UNCEM a guida Marco Bussone
9 Luglio 2018
Congresso di Bologna 6 luglio 18
Presidente dell’UNCEM Lazio, Bellucci, Lei ha partecipato al Congresso Straordinario dell’UNCEM a Bologna, quali valutazioni ne ha tratto?
- Il Congresso della nostra Associazione è appunto straordinario perchè provocato dalle dimissioni del Presidente storico sino a ieri in carica, Enrico Borghi, che nella passata legislatura si è distinto per numerosi interventi legislativi di successo, come la legge sulla forestazione e quella, con Ermete Realacci, sui piccoli Comuni. Caso più unico che raro, Borghi si è dimesso per evitare conflitti di competenza con il nuovo incarico di Segretario del Gruppo PD alla Camera.
- Dopo una discussione profonda ed articolata, si è giunti ad una soluzione condivisa ed unanime che ha portato all’elezione di Marco Bussone, un piemontese di 32 anni, che era già punto di riferimento soprattutto tecnico ed organizzativo per le Comunità ed Unioni Montane di tutta Italia.
Quali contenuti e novità sono emersi dal Congresso?
- Il Congresso Straordinario ha avuto, nella breve giornata di svolgimento, un carattere più procedurale che politico, poiché si è svolto all’insegna della continuità e del rilancio, piuttosto che alla ricerca di una nuova elaborazione. Borghi, il Presidente uscente, nel suo intervento ha sottolineato come in tempi di crisi non solo economica, ma anche istituzionale, il compito dell’UNCEM sia ancora più decisivo, perché cresce in evidenza l’importanza delle aree montane ed interne come soggettività risolutiva di portata nazionale.
- Nel dibattito questo è uscito rafforzato sia negli interventi degli “anziani” della Montagna, come Lido Riba, sia dei nuovi Presidenti che hanno messo in evidenza sia gli aspetti problematici sia quelli di forte potenzialità dei territori montani.
Ci può presentare le caratteristiche del nuovo Presidente?
- Lo faccio volentieri perché conosco da anni Marco Bussone ed ho potuto apprezzarne le qualità non solo di efficienza operativa ma anche di intuito e capacità di sintesi politica.
- Nel suo intervento conclusivo è andato al di la delle attese, perché oltre all’analisi delle varie questioni aperte ha tracciato delle prospettive interessanti ed innovative: intanto l’idea di un piano programmatico da costruire sul territorio con una sorta di percorso nazionale che interesserà anche il Lazio nei prossimi mesi. I contenuti li ha riassunti in 5 punti quali l’autonomia, intesa come responsabilità amministrativa ed istituzionale degli enti locali, pienamente riconosciuta e praticata.
- Ascolto sia dei territori, dei Sindaci e di tutti gli amministratori locali, sia del mondo economico e sociale con il quale quotidianamente ci si confronta.
- Comunità intesa come riparo e prezioso strumento di costruzione civica, in territori difficili come quelli montani.
- Diritti, poi, come sussidiarietà che si rivolge allo Stato come garante della crescita civile ed economica di tutte le componenti della Repubblica, tra le quali i Comuni e le loro organizzazioni istituzionali associative, sono le più importanti.
- Infine i compiti concreti da svolgere sin da subito a partire dalla riforma della legge Del Rio, dal rifinanziamento delle necessità del territorio dopo la stagione dei feroci tagli delle finanziarie degli ultimi anni, dallo status degli amministratori locali, oggi indecente, sino al ripristino del ruolo di ente intermedio delle Province, l’applicazione della legge sui Piccoli Comuni e tanti altri argomenti che ha esposto in modo sintetico ma esauriente.
Quindi giudizio positivo sia sull’UNCEM che sul nuovo Presidente?
- Certamente, soprattutto perché ci ha chiamati ad uno sforzo eccezionale per far crescere partecipazione, consapevolezza e iniziativa nelle aree montane, in un momento delicatissimo per tutto il Paese. Come UNCEM Lazio abbiamo già cominciato con le iniziative locali, a Tivoli ed a Posta nel cratere del sisma, e completeremo al più presto il giro nelle altre Province, per poi organizzare un evento nazionale proprio con Marco Bussone, il nuovo Presidente dell’UNCEM.
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