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Audizione Uncem su legge riordino aree protette: tra le priorità governance, tempi certi nelle procedure e pagamento servizi

24 Gennaio 2017

L’Ufficio di Presidenza della Commissione Ambiente della Camera ha raccolto ieri mattina il parere dell’Uncem in merito alla legge di riordino delle aree protette (PdL C. 4144). La delegazione, rappresentata dal direttore scientifico di Uncem Luca Lobianco, dal membro di giunta Antonio di Maria, dal presidente del Parco regionale del Matese Umberto De Nicola, dal presidente della Comunità montana Tamaro Titerno Marco Iamiceli e dal presidente della Comunità montana del Matese Domenico Scuncio, ha posto l’accento su due priorità che possono incidere su una migliore gestione della aree protette: prima di ogni cosa una nuova governance che garantisca un elevato livello di interlocuzione con gli enti territoriali, a partire dai Comuni. Si tratta cioè di definire modalità e strumenti di coinvolgimento pieno degli enti locali, che definiscano al tempo stesso l’individuazione di tempi certi per le procedure di approvazione degli strumenti di pianificazione. In secondo luogo, la delegazione ha chiesto ai relatori, gli Onorevoli Iannuzzi e Borghi, particolare attenzione verso la norma che riguarda il pagamento dei servizi ecosistemici e che nel testo di legge è contenuta all’art. 28. Si tratta di risorse naturali quali foreste, acqua, biodiversità, che vanno mappate, valutate e gestite come servizi, individuando soggetti gestori e beneficiari. “Nel Rapporto montagne Italia – si legge nel documento consegnato da Uncem –  si stima il loro valore in 90 miliardi di euro annui. Il 5% del PIL e per due terzi afferenti a aree interne e montane, territori in cui si esprime una domanda pari a un quinto del totale. A valle delle sperimentazioni già effettuate, si potrà peraltro anche procedere definendo le modalità di un nuovo rapporto di sussidiarietà e scambio fra le terre alte e le aree urbane e metropolitane e la prima occasione possono essere proprio i Piani di area vasta, nei quali introdurre strumenti di perequazione che tengano conto dei servizi eco sistemici forniti e del loro valore”. La delegazione Uncem ha infine chiesto di armonizzare i diversi provvedimenti relativi ai territori montani all’attenzione in questo periodo del Parlamento, primo fra tutti la legge sui piccoli Comuni e la montagna.

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